Dal 20 al 22 settembre 2024, Rimini ospiterà la tanto attesa Transitalia Marathon, un evento che attirerà appassionati di motociclismo da tutta Italia e dall’estero. In occasione di questo prestigioso appuntamento, i servizi museali della città hanno il piacere di annunciare una speciale convenzione per tutti i partecipanti della Transitalia Marathon.
Ingresso Ridotto ai Musei di Rimini
Per promuovere la cultura e offrire un’esperienza arricchente ai motociclisti e ai loro accompagnatori, chi si presenterà alle biglietterie del Museo della Città e del Fellini Museum con il badge della Transitalia Marathon avrà diritto a un ingresso ridotto di soli 5 euro. Questa offerta sarà valida non solo durante i giorni della manifestazione, ma anche nei giorni precedenti e successivi, permettendo così ai partecipanti di godere delle bellezze culturali di Rimini durante l’intero periodo di permanenza in città.
Musei Inclusi nell’Offerta
L’ingresso ridotto permetterà di visitare:
- Fellini Museum presso il Castello Malatestiano e Palazzo del Fulgor
- Domus del Chirurgo
- Museo della Città
Questi musei offrono un’immersione nella storia e nella cultura locale, dalle meraviglie cinematografiche di Federico Fellini ai tesori archeologici della Domus del Chirurgo, fino alle nuove sale del Museo della Città che esplorano il periodo dall’Alto Medioevo al Quattrocento.
Invitiamo tutti i partecipanti della Transitalia Marathon a cogliere questa occasione per scoprire le meraviglie culturali di Rimini e vivere un’esperienza indimenticabile tra avventura e storia.
I partecipanti, che saranno in possesso del badge da collo una volta effettuate le Operazioni Preliminari in Piazzale Fellini a Rimini presso la segreteria di Transitalia Marathon, potranno accedere ai musei sopra elencati ad un prezzo scontato semplicemente mostrando il badge in biglietteria.
Il Museo della Città “L. Tonini”, che il 13 aprile di quest’anno ha riaperto il percorso che va dall’Alto Medioevo al Quattrocento, propone una visita guidata che inizia con la Rimini medioevale, prosegue con quella del ‘300, fino alla Rimini del ‘400. Un percorso in pillole che si snoda in modo cronologico e tematico, per comprendere meglio le storie, i luoghi, i personaggi e gli interpreti della Rimini che fu.
Quattordici nuove sezioni tematiche, 4 stazioni multimediali a contenuto diversificato, più di 170 opere tra sculture, dipinti, medaglie e ceramiche per raccontare le chiese paleocristiane del territorio, la Rimini della Pentapoli e quella Comunale, la grande stagione del Trecento fino al Quattrocento malatestiano.
Nuove storie e antiche meraviglie: un profondo intervento di rigenerazione espositiva che coinvolge oltre un quarto del percorso del Museo. Inediti accostamenti, l’aggiornamento dell’illuminazione, l’integrazione con sistemi tecnologici rendono la visita di questa porzione del Museo un’esperienza più moderna e coinvolgente. Grazie al racconto, al tempo stesso cronologico e tematico, sono ora rievocate le storie, i luoghi, i personaggi e i protagonisti della Rimini che fu. Per guardare con occhi diversi le opere già note e scoprire manufatti in alcuni casi invisibili da decenni, come il sarcofago del duca Martino e del figlio Agnello (III e VIII-IX secolo) già in Santa Colomba, o il Pluteo con croci del VI secolo, proveniente dalla chiesa dei Santi Andrea, Donato e Giustina, ricomposto per l’occasione dopo le distruzioni belliche.
La Domus del chirurgo
Complesso archeologico, dall’età romana al Medioevo
La storia di un grande medico venuto da lontano raccontata attraverso i reperti emersi nello scavo archeologico della Domus del Chirurgo, che ha restituito il più ricco e completo strumentario chirurgico dell’antichità.
Dal 2007 è aperta al pubblico la Domus del chirurgo, una piccola Pompei riemersa dal buio dei secoli nel cuore storico di Rimini.
Alla fine degli anni ’80, in occasione di lavori di arredo urbano della centrale piazza Ferrari, è stato scoperto un sito archeologico di straordinaria importanza, con testimonianze dall’età romana al Medioevo. Nell’area, a ridosso delle mura di Ariminum, non lontano dall’antico porto, sorgeva la “domus del chirurgo”, cosiddetta dalla professione dell’ultimo proprietario, un medico di cultura greca. Distrutta per un incendio intorno alla metà del III secolo, la domus ha rivelato, fra le macerie del crollo, strutture, mosaici, intonaci, arredi e suppellettili che offrono una “fotografia” eccezionale della vita nella Rimini antica. Proprio in questo ambiente è stato scoperto un eccezionale corredo chirurgico-farmaceutico, il più ricco al mondo giunto dall’antichità.
Sotto una copertura in vetro e acciaio,al fine di salvaguardarne la conservazione e permetterne la visita, l’area di scavo della Domus romana è aperta al pubblico e si integra con quella della Sezione Archeologica del vicino Museo della Città (via Tonini 1), dove l’esposizione dei materiali rinvenuti e una fedele ricostruzione della taberna medica documentano momenti della vita professionale e privata del chirurgo di Ariminum.
Il Fellini Museum si dipana lungo tre punti cardine del centro storico di Rimini, mettendo in connessione diverse realtà in un’unica vocazione di trasmissione del sapere e della scintilla creativa che fu del grande regista italiano. I tre assi interessati sono: Castel Sismondo, la rocca del Quattrocento al cui progetto contribuì Filippo Brunelleschi; Palazzo del Fulgor, un edificio di origine settecentesca, dove a piano terra ha sede il Fulgor, leggendario cinema immortalato in Amarcord e ora riallestito con le scenografie progettate dal tre volte Premio Oscar Dante Ferretti; e Piazza Malatesta, una grande area urbana, con porzioni a verde, arene per spettacoli, installazioni artistiche, un immenso velo d’acqua a rievocare l’antico fossato del castello e una grande panca circolare che, come nel finale di 8½, vuole essere un inno alla vita, alla solidarietà, alla voglia di stare assieme.
Il Museo che la città di Rimini dedica al suo genio si inserisce in un luogo magico e di sintesi artistica, che si dissolve nel tessuto urbano seguendo lo spirito del cinema felliniano: stupore, fantasia, divertimento.
Uno spazio che fabbrica emozioni e spettacolo in cui innovazione, ricerca e sperimentazione trovano casa nella classicità dell’arte. Un luogo visionario in continuo divenire, dove la ricerca, l’apporto incessante di arte e artisti si combina con l’innovazione, la tecnologia, per esaltare l’eredità poetica di Fellini. Un Museo che non interpretare il cinema di Fellini come opera conclusa da omaggiare, ma come chiave del “tutto si immagina”.
PIAZZA MALATESTA
Dominata dalla quinta del Teatro Galli, recupera la sua funzione originaria dinamica di incrocio e scambio e diventa elemento di saldatura tra le parti della città; da palinsesto, che conserva memoria della sua evoluzione e delle sue variazioni urbane, la piazza si trasforma in piattaforma, in architettura reversibile per accogliere le visioni dei migliori talenti del nostro tempo (nell’arte, nella moda, nel design, nel cinema) chiamati a interpretare il «tutto si immagina» felliniano. È il set a cielo aperto del Museo Fellini: piattaforma di bellezza, tra verde, storia, arte e cinema. L’intervento di valorizzazione urbana per la creazione del nuovo polo culturale è concepito come una piattaforma con allestimenti e installazioni di evocazioni felliniane, arredi urbani, alberature e nuova illuminazione.
Su questo rinnovato impianto urbano si disegnano le tre aree principali: il Velo d’acqua la Panca circolare e il Bosco dei nomi,
L’area tra il fronte del Castello e il Teatro Galli, rievoca l’antica monumentalità della Rocca, e le suggestioni del passaggio del transatlantico Rex in Amarcord, grazie all’artificio di una lama d’acqua su un piano continuo di pietra e un sistema di nebulizzazione. L’area che corre accanto al Teatro Galli, si trasforma nel Circo della vita, la pista di 8 e ½ con al centro una grande panca circolare che simboleggia un inno alla vita e la voglia di stare assieme, da cui si irradia una serie di cerchi luminosi che stringono in un unico segno tutti i luoghi identitari del centro storico: Castel Sismondo, Part – Palazzi dell’Arte Rimini, Teatro Galli, Palazzo del Fulgor. Il Bosco dei nomi è ispirato alla campagna di Amarcord con le installazioni in
pietra e le lanterne di Tonino Guerra, poeta, sceneggiatore e amico e collaboratore di Fellini.
LA PROPOSTA CREATIVA E LE VISIONI IMMERSIVE A CASTEL SISMONDO
Un linguaggio diverso è una diversa visione della vita. Così, Il linguaggio immersivo messo in atto da Fellini Museum crea un angolo d’osservazione profondo dal quale tuffarsi nella cultura felliniana assaporandone le profondità. Le visioni proposte dal progetto espositivo fanno entrare il visitatore in contatto con gli archetipi della fantasia che hanno edificato il mondo, condiviso attraverso la macchina del cinema, ideato dalle visioni oniriche del suo creatore. Questa è la sensazione trasmessa dalle sedici stanze di Castel Sismondo, che offrono una panoramica sugli aspetti più rilevanti dell’opera del regista, e dai palinsesti di Palazzo del Fulgor e Piazza Malatesta.
A Castel Sismondo il percorso espositivo inizia con una sala dedicata alla produzione del più giovane Federico Fellini, in veste di scrittore satirico, giornalista e disegnatore di vignette e caricature. La filza di fogli, sospesa al centro dello spazio, è il simbolo che evoca l’attività giovanile del Maestro ricordando l’archiviazione dei documenti cartacei che si otteneva “infilzando” con ago e filo una certa quantità di fogli che si voleva conservare, e che diventava quindi una “filza”. Qui rivivono un repertorio di personaggi e trovate surreali come Pinocchio, Bibì e Bibò, Arcibaldo e Petronilla e le tavole di Antonio Rubino sul “Corriere dei Piccoli”. È con lo sguardo a quel mondo, ma con una propria originale cifra, che Fellini disegna, prima per divertimento poi per lavoro, e comincia a scrivere per il cinema.
PALAZZO DEL FULGOR
È stato proprio a Rimini e proprio nel cinema Fulgor che, in anni di parate, conformismo sociale, rigide regole scolastiche e insieme di spensierate evasioni adolescenziali, ha avuto inizio l’avventura felliniana.
Qui il giovanissimo Federico ha cominciato ad amare il grande schermo, i film americani, i western, le comiche di Ridolini, Stanlio e Olio, Buster Keaton, Charlot e dei fratelli Marx: il Palazzo del Fulgor è ora il luogo dove cominciare a entrare nella vita e nella cinematografia di Fellini, ripercorrendone le tappe biografiche e creative e approfondendo i suoi progetti e i suoi legami di lavoro, di amore e di amicizia grazie alla possibilità di consultare archivi digitali e strumentazioni interattive o lasciandosi andare
alla scoperta di preziosi materiali originali, disegni, manifesti, locandine, libri e riviste d’epoca, film e documenti audiovisivi.
Il Palazzo del Fulgor, dagli spazi più raccolti rispetto a quelli di Castel Sismondo, è luogo deputato all’informazione, allo studio e alla ricerca, aperto a un pubblico che si immagina eterogeneo, fatto di cittadini, studenti, turisti, curiosi, appassionati e ricercatori. L’immaginario di Fellini vive naturalmente nei suoi film, evocato dai manifesti e dalle locandine originali presenti nella sala al primo piano; ma vive anche nei documenti, testuali e visivi, che parlano delle relazioni, delle fantasie e dei progetti di cui il suo cinema si è nutrito.
Al primo piano il visitatore ha la possibilità, attraverso un Archivio digitale, di muovere i primi passi nel grande repertorio di disegni, lettere e testimonianze che compongono il Fondo Federico Fellini del Comune di Rimini. Materiali digitalizzati che, esposti in parte anche in originale nelle sale dello stesso Palazzo o a Castel Sismondo, possono essere qui visionati e interrogati.