Dal 20 al 27 settembre 2024, si terrà la tanto attesa 10° edizione del Transitalia Marathon, un evento che attirerà appassionati di motociclismo da tutta Italia e dall’estero. In occasione di questo prestigioso appuntamento, che arriverà a Città di Castello lunedì 23 settembre 2024, la Fondazione Burri la il piacere di annunciare una speciale convenzione per tutti i partecipanti della Transitalia Marathon.
Ingresso Ridotto ai muesi della Fondazione
Per promuovere la cultura e offrire un’esperienza arricchente ai motociclisti e ai loro accompagnatori, chi si presenterà alle biglietterie del Museo della Fondazione Burri con il badge della Transitalia Marathon avrà diritto a un ingresso a prezzo ridotto.
Questa offerta sarà valida non solo durante i giorni della manifestazione, ma anche nei giorni successivi, permettendo così ai partecipanti di godere delle bellezze culturali di Città di Castello (PG) anche successivamente al Transitalia Marathon..
I Musei della Fondazione
La Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri è stata costituita a Città di Castello nel 1978 per volontà di Alberto Burri ed ha sede a Palazzo Albizzini, di cui ha assunto la denominazione e comprende due distinte sedi museali, Palazzo Albizzini e gli Ex Seccatoi del Tabacco che definiscono in un percorso cronologico la completa sperimentazione dell’artista.
Invitiamo tutti i partecipanti della Transitalia Marathon a cogliere questa occasione per scoprire le meraviglie culturali di Città di Castello e vivere un’esperienza indimenticabile tra avventura e storia.
I partecipanti, che saranno in possesso del badge da collo una volta effettuate le Operazioni Preliminari in Piazzale Fellini a Rimini presso la segreteria di Transitalia Marathon, potranno accedere ai musei della Fondazione Burri a Città di Castello, ad un prezzo scontato semplicemente mostrando il badge in biglietteria.
Palazzo Albizzini è costituito da una sobria architettura rinascimentale che risale alla seconda metà del XV secolo.
Edificato dalla famiglia Albizzini, protagonista delle vicende storiche della città e committente
dello Sposalizio della Vergine di Raffaello che lo dipinse nella vicina chiesa di S. Francesco e oggi custodito nella Pinacoteca di Brera a Milano.
Burri stesso, ne ha seguì i lavori di recupero (1979-1981) esaltando il rapporto tra l’architettura e le 130 opere esposte, in un dialogo continuo con lo spazio. Burri scelse Palazzo Albizzini sia per il pregio storico che per l’essenziale modularità dell’edificio. Nel restauro, ne rispettò l’identità architettonica e successivamente si occupò personalmente di selezionare e allestire le opere. La collezione, aperta al pubblico nel 1981, comprende i lavori dal 1948 al 1989, fra cui Catrami, Muffe, Gobbi, Sacchi, Legni, Ferri, Combustioni, Cretti e Cellotex, oltre ai bozzetti per scenografie teatrali, rappresentando la raccolta antologica permanente più esaustiva su Alberto Burri.
Gli Ex Seccatoi del Tabacco sono un complesso industriale sorto alla fine degli anni Cinquanta per l’essiccazione del tabacco tropicale; nel 1966, a seguito dell’alluvione di Firenze, venne messo a disposizione per il recupero di innumerevoli libri e documenti provenienti da biblioteche ed istituzioni fiorentine. Negli anni Settanta la coltivazione del tabacco diminuì e con essa anche l’utilizzo dei seccatoi.
Risale al 1978 la concessione in uso gratuito ad Alberto Burri di uno degli undici seccatoi come atelier, che nel 1979 fu aperto alla critica e al pubblico per la presentazione del primo vasto ciclo pittorico denominato Il Viaggio. Nel 1989 l’intero immobile venne acquisito dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri per espressa volontà di Burri e immediatamente iniziarono i lavori per il recupero e l’adattamento museale. Lo spazio espositivo, aperto al pubblico nel 1990, ospita 128 opere realizzate dal 1974 al 1993 e tutta l’opera grafica negli ambienti sottostanti predisposti a tal fine.
Il complesso è composto da 9 ex seccatoi suddivisi in 11 sale, per una superficie complessiva di 7.500 mq il cui sviluppo è di 1.250 ml e l’altezza raggiunge 15 m.
L’arte di Burri dalla fine degli anni Settanta volge al monumentale con la creazione dei grandi cicli pittorici: insiemi di opere inscindibili a struttura polifonica, pensati per spazi specifici e che hanno trovato negli ex seccatoi la sistemazione ideale. La collocazione definitiva in tali spazi imponenti era infatti già stata prevista e desiderata dall’artista. L’eccezionalità di questa realtà museale è l’ultima preziosa creazione dell’artista: a lui si devono la scelta delle architetture, i princìpi che ne hanno guidato il recupero, la scelta delle opere e la loro collocazione. Il criterio di restauro di Palazzo Albizzini e degli Ex Seccatoi del Tabacco, pur trattando due tipi diversi di architettura per la loro primigenia funzione ma soprattutto per la loro identità, risulta lo stesso: massimo riguardo delle rispettive peculiarità. L’allestimento è sobrio e funzionale all’esposizione delle opere, disposte con grande misura negli ampi spazi per un’armonica visione generale.