La stampante di casa Urbinati ha iniziato a sfornare decine e decine di fogli costellati da strani geroglifici, che altro non sono se non le note complete del Transitalia Marathon 2018. E’ questo il segnale che anche la terza e ultima tappa, la più dura, la più complicata e la più lunga con i suoi 310 chilometri, è stata tracciata e definita in ogni più piccolo dettaglio. Sarà una sfida per cuori indomiti, fra montagne, mulattiere e gradoni in discesa che metteranno a dura prova macchine e piloti. <E’ la tappa più difficile che abbia mai proposto> è il commento di Mirco Urbinati.
Vediamola, dunque: si riparte da Cascia ed è subito off road fino al confine col Lazio, andando a sfiorare le nuvole perchè la salita non darà tregua. Si fronteggerà il monte Giano, nei pressi di Antrodoco, poi pancia a terra fino a Pizzoli e siamo già in Abruzzo, garanzia di vette vertiginose. E infatti saranno le alte quote a contraddistinguere la parte centrale di questa interminabile tappa che porterà i partecipanti alle pendici del Gran Sasso e nel territorio di Navelli. Pescosansonesco Vecchio, antica di nome e di fatto, annuncerà l’ingresso nella provincia di Pescara. Da qui all’Adriatico bisognerà districarsi in un dedalo di stradine dimenticate che apriranno la strada verso Francavilla al Mare. Poi, una meritata passeggiata col profumo del mare fino alla Marina turistica di Pescara, la magnifica location d’arrivo. E sarà festa.