viaggi in moto come istantanee fotografiche
SAVIGNANO SUL RUBICONE – Sempre alla ricerca di territori affascinanti ed inesplorati, il Transitalia Marathon sabato mattina ha avuto l’onore di aprire Si Fest il più longevo festival italiano dedicato alla fotografia, giunto alla sua 28° edizione.
Un evento di respiro internazionale che propone tre giorni di mostre, esposizioni, workshop. Il tema dell’edizione 2019 era tutto in una parola “Seduzione” che solo in apparenza possiamo considerare di facile comprensione: aprendo il vocabolario di latino, si scopre che il verbo deriva dal latino “seducere”, che in italiano significa condurre a sé. E chi meglio di Mirco Urbinati, ideatore e organizzatore della manifestazione simbolo dell’Adventouring, poteva condurre gli spettatori alla scoperta del volume fotografico ‘Transitalia Marathon story of a dream’ interamente dedicato alla storia maratona che festeggerà la sua quinta edizione dal 23 settembre in piazzale Fellini. Tracento pagine e centinaia di immagini che hanno attirato l’attenzione degli organizzatori savignanesi e in particolare del direttore artistico del Si Fest, Denis Curti.
Per Curti la fotografia è essenzialmente: <Un linguaggio ambiguo che non è mai una mera riproduzione della realtà, perlomeno per me. Ogni immagine prodotta è il frutto di una serie di scelte, così come le parole. Quando noi vediamo un’immagine, o per lo meno quello che noi intendiamo per “fotografia”, assistiamo a una messa in scena>.
Durante l’intervista che Pier Luigi Martelli, autore del volume edito da Maggioli, ha condotto sollecitando Mirco Urbinati, Giuseppe de Ecclesiis (uno dei fotografi del Transitalia Marathon) e Moreno Clementi ( il grafico che ha materialmente composto il volume) è emersa la grande importanza che l’immagine riveste nell’ambito del viaggio, tanto più se attraversa i panorami selvaggi ed inesplorati dell nostra Italia
<La fotografia – ha spiegato Urbinati – è una passione e la musica hanno praticamente guidato ogni mio passo. Quando vado alla scoperta di nuovi tracciati la mia memoria incamera immagini, esattamente come una macchina fotografica. Ed è splendido riscontrare che i partecipanti al nostro evento restino poi affascinati da quelle stesse impressioni che ho scolpito nella mia mente>.
Giuseppe de Ecclesiis ha messo l’accento sull’umanità del Transitalia Marathon, un’impresa ciclopica che accende passioni, amicizie, che segna i volti con la fatica del viaggio e con la gioia del traguardo: <Mi piace cogliere la bellezza dei panorami, ma soprattutto mi affascinano le espressioni dei partecipanti>.Tecnica ed interessante l’analisi di Moreno Clementi che ha ben rappresentato le vastissime potenzialità dell’elaborazione digitale delle immagini, fermo restando che lo scatto d’istinto, non preordinato o ritoccato, sia quello che racconta un istante meglio di ogni altro.Per finire, un tema caro a Mirco Urbinati che non manca mai di rimarcare la valenza culturale e promozionale del Transitalia Marathon: < La nostra manifestazione non è una gara, ma un viaggio attraverso un’Italia che nessuno si aspetta: boschi a perdita d’occhio, borghi con tre abitanti appena, castelli solitari sotto il volo delle aquile… nulla come una foto può raccontare il fascino di questi luoghi e nulla come una bella foto può spingere all’emulazione altri appassionati del viaggio e della fotografia>.