Poco prima di Coriano gettando per un attimo lo sguardo sulla destra, in corrispondenza di un ampio bivio che piega in discesa, sarà impossibile trattenere un moto di commozione: una distesa verde costellata di 1939 lapidi bianche, il cimitero inglese di Coriano, uno dei più grandi war cemetery d’Italia. Poco distante, lungo la superstrada di San Marino, riposano 618 soldati Gurkha.
E’ il segno tangibile di quanto sia stata cruenta lungo questi crinali la battaglia per la difesa e la conquista della Linea Gotica. Non meno di 10mila morti in poco più di un mese.
Colline che oggi appaiono oasi di serenità, tutto fuorché avamposti strategici, nel settembre del 1944 furono teatro di sanguinosi scontri, prima a colpi di artiglieria, poi corpo a corpo. Attraversando Agello, in direzione di Cevolabbate, i partecipanti solcheranno uno dei punti cruciali di questa battaglia. Superata Coriano, puntando il crinale a sinistra si scorgerà un campanile bianco. E’ quello di Gemmano, un piccolo paese, più volte perduto e riconquistato da tedeschi e inglesi e che costò la vita ad almeno tremila soldati. Per gli storici, Gemmano è la Cassino dell’Adriatico